Capitoli

Tempo di lettura: 3 min

1 agosto 2022

Riflessioni sull'Essere Umano e la Necessità di Socialità

Abbiamo sbagliato, ancora. Tutti noi. E continueremo a farlo! Sì, proprio così, sembra insito nell’essere umano. Ma credo che prima o poi ce ne renderemo conto. Ma prima di spiegarti di cosa sto parlando, voglio iniziare con un breve preambolo. L’uomo nasce senza sapere cos’è il bene e cosa è il male, ma inconsciamente da bambino attua sempre nel bene, incuriosito da tutto quello che accade attorno a sé. Poi si cambia crescendo: tramite l’ambiente a cui ogni persona è sottoposta, acquisendo valori a cui darà conto e che lo guideranno sulla strada della vita. Siamo tutti diversi, coi nostri valori e ambienti, ma in fondo uguali, in quanto tutti facenti parte della stessa specie. Uno dei tanti tratti a cui siamo tutti accumunati è la necessità di socialità.

Connessioni Invisibili e L'Individualismo Contro la Felicità Collettiva

L’uomo è un animale sociale, costretto fin dall’antichità a stringere legami, in quanto l’aiuto reciproco era necessario per la sopravvivenza. E lo è tutt’ora!

Chi più chi meno, prima o poi sente questo bisogno, anche tra i più introversi e solitari. Formiamo però legami forti con poche persone, quelle a cui teniamo; quelle poche che ci capiscono veramente e che capiamo a nostra volta. Quelle stesse persone coi coi molto probabilmente condividiamo gli stessi valori. Per cui faremmo di tutto per aiutare. In verità però, siamo tutti interconnessi, e non solo con quei pochi amici circoscritti. Siamo collegati da fili invisibili anche con persone che non conosciamo, non vediamo, non sentiamo. Ogni nostra azione ha un effetto su qualcun altro chissà dove.

Dall'Individualismo Collettivo all'Invito all'Azione

L'individualismo è il primo passo verso l'infelicità collettiva

Frase profonda in un bagno casuale dell'università

Siamo quindi connessi ma non ci sentiamo molto uniti, anzi, negli ultimi dieci anni si sono viste, per esempio, molte divisioni anche all’interno dell’Europa stessa, e non solo nel mondo.

Ma siccome siamo parte di un’unica specie, diversi lati della nostra esperienza di vita possono essere comuni a tutti. Questi lati sono di diversa natura: sociale, economica, sanitaria, ecc.

Questo, potrebbe essere un vantaggio tanto quanto uno svantaggio, ma molto spesso ce ne dimentichiamo e ci isoliamo, tornando a quella famosa bolla della nostra piccola realtà.

Spesso non ci interessa molto di quello che succede al di fuori. Siamo poco lungimiranti su quello che potrebbe accaderci, che magari sta già accadendo altrove, a qualcun altro.

Ci accorgiamo del problema solo quando ci si presenta sotto agli occhi.

La gente si sta svegliando solo ora sulla questione dell’inquinamento. Un problema a cui gli scienziati cercavano di comunicarci già dagli anni ’60.

Pensa che una stupida bottiglia di plastica può fare migliaia di km prima di decomporsi, finendo come cibo per chissà quale animale che poi  ci mangeremo – e  faremo estinguere . Se sei vegano il problema permane: quella bottiglietta finirà anche nei fiumi dove ti disseti o nella terra che utilizzi per coltivare le tue piante. Non ci scappi.

Siamo (teoricamente) un tutt’uno tra di noi – animali – e natura. Ma anche solo tra di noi esseri umani facciamo schifo nel comunicare (ascoltare e parlare), empatizzare, comprendere e intervenire aiutandosi.

Se non riallacciamo quei fili invisibili, sarà un attimo che non ci accorgeremo di essere sull’orlo del baratro. Perché finché succede dall’altra parte del mondo, non è importante… Non è così?! Poi capita la stessa cosa ai nostri vicini, ed è un battito di ciglia che diventiamo vittima pure noi. Vittime di noi stessi; l’essere umano.

Consapevolezza di come non siamo superiori ma alla pari di altri animali.

Infatti, la nostra vita sulla Terra potrebbe pure finire, magari con radiazioni, agenti patogeni, meteoriti, ecc. Ma la natura sopravviverà e si adatterà, e modificandosi proliferà di nuovo.

Per questo motivo che lo slogan “Save the world” è stupido. Come diceva qualcuno, dovrebbe essere: “Save the humanity”.

Questa specie di “individualismo collettivo”, fa riflettere. E credo che non ci porterà nulla di buono.

Ormai, non ci possiamo più permettere di pensare solo a noi stessi. Questa interconnessione globale è certamente difficile (se non impossibile) da comprendere totalmente. È una cosa enorme. Ma credo fortemente che dovremmo almeno fare il tentativo di uscire dalla nostra bolla di sicurezze e aiutare dove possiamo. Non chiudiamo gli occhi davanti al problema. Non facciamo finta di niente. Perché quando saremo noi a chiedere aiuto, ci aspetteremo che qualcuno ci ascolti. E se non ci sarà nessuno a tenderci la mano dall’altra parte, il castello crollerà. E tutti saranno le vittime. Non ci sarà nessun vincitore, ma il perdente sarà solo uno: l’uomo.

Trama di un libro trovato in un ostello casuale. Cambogia

Da dove iniziare quindi?

Da dove si può. Dallo smettere di provare indifferenza verso il prossimo. Chiunque sia. E fornire un aiuto concreto verso chi possiamo aiutare. Nella direzione che ci sembra più giusta.

All’inizio non è facile. È un cambiamento, e come ogni cambiamento spaventa. Ma questo cambiamento è necessario per tutti. E lo sappiamo.

Non aspettare che qualcun altro faccia qualcosa, inizia tu. Dare il buon esempio funziona. E magari ti sentirai meglio con la coscienza, ma quello è secondario.

Un errore comune è quello di avere aspettative sul ricevere qualcosa in cambio quando si fa un’azione di bene. In quel momento, quando nasce l’aspettativa, bisogna chiedersi: lo si fa per una ricompensa o per farlo e basta?

Perché se si crede la risposta giusta sia la prima, allora nessuno farà nulla, o è molto più probabile ricevere una delusione.

Quindi facciamolo e basta, senza guardare gli altri. Facciamolo per il prossimo, per noi, per tutti.

Sbagliando non impariamo. La soluzione a problemi più grandi

Sbagliando non impariamo. La soluzione a problemi più grandi

Bio

Avventure

Consigli di viaggio

Designed and Developed by floow.agency

Black and white background image with trippy curved lines
Image of Pit from his back on a rock with bare feet

Rimani in viaggio con noi su Instagram

Designed and Developed by floow.agency

Black and white background image with trippy curved lines
Image of Pit from his back on a rock with bare feet

Rimani in viaggio con noi su Instagram

Designed and Developed by floow.agency

Black and white background image with trippy curved lines
Image of Pit from his back on a rock with bare feet

Rimani in viaggio con noi su Instagram