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1 agosto 2022
Il Viaggio In Solitaria e la Sfida con i Trasporti Olandesi
Già da tempo avevo in testa l’idea di partire, così, durante il mio viaggio in treno verso Cesena, decido finalmente di prenotare il benedetto volo. Il più economico parte martedì mattina prossimo. Perfetto, ho tutto il tempo di prepararmi visto che oggi è venerdì.
Per colpa del lunedì sera abbastanza alcolico non sento nessuna delle 4 sveglie. Tipico…
All’improvviso i miei sogni sono disturbati dal suono di una sirena: mi sveglio di botto e capisco che è il rintronante allarme di casa, impossibile da non sentire. Tutto merito di Gabriele che mi stava aspettando fuori casa e, non vedendomi arrivare, ha scavalcato il cancello di casa.
Così partiamo verso l’aeroporto, il viaggio in macchina è a dir poco traumatico: a ogni curva mi sento sballottato come una pallina nel pallottoliere del bingo al centro anziani. Cerco di star sveglio ma le poche ore di sonno si fanno sentire.
Incredibilmente riusciamo a raggiungere l’aeroporto ed è proprio da qui che inizia il mio viaggio in solitaria. In aeroporto mi destreggio tra controlli vari e il gate da raggiungere, tutte cose scontate se non sei uno zombie, ma finalmente mi ritrovo in aereo. Ci siamo.
Atterro.
Mi trovo all’aeroporto di Eihndoven.
Sono solo. Solo io e basta.
Respira.
Il cielo è stupendo, giornata di sole. Dico “bella storia”.
Capisco come fare la tessera dei trasporti, e nel frattempo perdo 3 treni che mi potevano portare alla mia destinazione successiva. Capisco che da solo non ce la farò mai e quindi mi affido alla prima persona che incontro, che mi spiega gentilmente il tragitto per il binario corretto. Salgo sul treno e, pensando di star raggiungendo la destinazione mi accorgo che in realtà siamo fermi ad una stazione non riportata sull’app dei trasporti.
Sono nel nulla più assoluto.

L'Arrivo a Destinazione e la Fattoria sull'Isola
Capisco di aver trovato l’unica giornata in cui i treni Olandesi non vogliono collaborare e mi torna in mente la cara vecchia Trenitalia…
Contatto Johan, il mio capo e host per le prossime settimane, lo informo che arriverò in ritardo alla stazione concordata e dopo 4 ore mi ritrovo sulla macchina di sua madre che mi porta verso la mia casa temporanea.
E’ una signora anziana, bionda e trovo un’incredibile somiglianza con la strega di una cartone animato. Il suo inglese è proprio pessimo, ma anche il mio d’altronde e fatico a capire la sua ironia tagliente.
Guardandomi attorno noto che le strade sono diverse, con ciclabili larghissime e distaccate dalla strada che contornavano prati perfetti.
Sta tramontando ed è indescrivibile la bellezza dei colori creati dal riflesso della luce, creando infinite sfumature sugli ampi canali artificiali che contornano i campi verdi.
Incontro Johan, che mi accompagna al mio nuovo alloggio. Me lo presenta come “l’osservatorio” ed entriamo passando una ripida scalinata. Quella stessa scalinata che si sarebbe rivelata poi una trappola al ritorno di alcune serate a base di birra e ignoranza nella pizzeria italiana dell’isola.
L’Isola sì, perchè il mio alloggio si trova in una fattoria nel bel mezzo di un’isola con 300 abitanti e per arrivarci si deve aspettare che una piattaforma mobile ti traghetti dall’altra sponda. Sembra tutto così strano e fiabesco allo stesso tempo.
Nel frattempo, durante il tour della “casa”, Johan tira le tende di un’ampia vetrata nel soggiorno: proprio sotto di me ci sono le mucche che riposano beatamente nelle loro cuccette della stalla e solo lì capisco il perchè de “l’osservatorio”.
La Prima Notte e la Giornata di Lavoro In Olanda
Il tour è terminato e Johan dice che mi aspetterà per la mattinata alle 9 pronto per la mia prima giornata di lavoro.
Dopo un attimo di esaltazione, noto che il soffitto dell’alloggio è letteralmente pieno di ragnatele e il mio grande letto è sporco di rimasugli di paglia e con qualche sigaretta rotta qua e là.
Penso che è tardi e che dovrei andare a dormire dopo questa lunga giornata, ma sento la reale necessità di pulire anche solo il letto. Così, dopo ben 4 ore mi ritengo soddisfatto e concludo la giornata addormentandomi ancora vestito.
E’ un nuovo giorno.
Respira.