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1 agosto 2022
Il Turbinio di Punti di Domanda
Quanti punti di domanda nella vita, e quanti ce ne saranno ancora.
…Ansia…
Aspetta! ma cosa?
Aspetta cosa? O Chi? FERMO.
Vedo che mi sto già complicando le cose e in questo sono il migliore, cazzo.
No dai seriamente: devo immediatamente fermare tutti i pensieri, tra le cose da fare e che non ho fatto, la giornata di merda e tutto il resto.
E ora aspetto. Aspetto me stesso. Perché se continuo così, la mente accelera senza manco degnarmi di una pausa. Prendo fiato e parto col fare pulizia di punti di domanda nella mente e iniziare a fissare qualche punto esclamativo.
Ricordo per un attimo chi sono; per esempio come ci sono arrivato fin qui. Come ho fatto a ottenere i risultati che ho raggiunto, agli eventi che ho vissuto e sto vivendo, a tutti i problemi che ho superato da solo.

Treno senza porte. Sri Lanka

Riflessioni sul Tempo e le Scelte
Mi sento costantemente indietro, di non essere ancora arrivato da nessuna parte.
Ma prima dove stavo? Non c’è realmente nessuna fretta, perché non c’è nessun arrivo!
Questo è il mio tempo e lo sto vivendo per me, come voglio io.
Per esempio ricordo ancora quando alla domanda dell’insegnante : “Chi vuole fermarsi alla scuola dell’obbligo?” io ho alzato quella maledetta mano. Per fortuna non aveva visto bene, ma a quanto pare neanche io.
Oppure quando a termine delle superiori un professore chiese cosa avessi intenzione di fare poi. Si mise addirittura a ridere quando gli risposi di voler intraprendere il percorso universitario e iscrivermi alla facoltà di Agraria.
Ora sono Dottore Magistrale. In culo a lui.
Questo titolo (Dottore) affianco al mio nome mi fa ancora ridere, ma anche riflettere…

Libro trovato in una caffetteria. Cambogia
Dall'Individualismo Collettivo all'Invito all'Azione
Ora mi trovo su un treno abbastanza sporco, rumoroso e in ritardo. Sono le 23 e puzzo abbastanza da ripudiarmi. Mi faccio ridere quando mi metto a correre per un treno sporco. A correre per la vita…
Mi chiedo se abbia un qualche minimo senso logico.
La cosa ancora più buffa è che non so neanche dove stia andando, questo treno della vita. Ma mi conforto ricordandomi che almeno sono partito, e da qualche parte arriverò. Si spera senza correre troppo.
È incredibile, e allo stesso tempo normale, quanto la mia vita stia cambiando. Ma in fondo, rimango lo stesso cretino di sempre. È cambiato solo che ora ho la barba che mi dà un’aria da persona più matura. Tutta una farsa.
Devo ricordarmi che ci sono momenti in cui è bene non pensare a un cazzo.
Da dentro sembra come un groviglio di cavi che manco le cuffiette in tasca si incasinano così magicamente.
Più penso al mio futuro e più capisco di non sapere niente di me. Ma poi mi dico che va bene così.
Forse sono fatto per fare il gelataio: distribuire palline di felicità con un buffo cappello bianco. E magari sorrido pure, stavolta.