Capitoli

Tempo di lettura: 5 min

5 maggio 2023

Il Turbine della Fretta

Siamo sempre di fretta. E facendo le cose frettolosamente, le facciamo abbastanza male.

Non sappiamo veramente nulla della vita, ma continuiamo a “viverla”, sperando che qualcosa migliori. A volte ci sentiamo in gabbia, in quello stesso ambiente che ci siamo costruiti o in cui ci siamo cacciati. È difficile prendere in mano la propria vita e fermarsi a ragionare sulle prossime mosse. Oppure anche solo per goderci un bel tramonto.

La Corsa nella Giostra della Carriera

Pensiamo a modi astrusi su come migliorare la nostra carriera lavorativa, come se ci descrivesse, o che fosse necessaria per dimostrare il nostro valore.

La carriera segue il valore dei soldi, non per forza delle persone. È brutto da dire, ma molto spesso è così.

La carriera può essere vista come un continuo inseguimento di un’apparenza. Un’illusione di un valore concreto. Non ci apprezziamo se “non siamo qualcuno”. Perché gli altri non ci apprezzeranno a loro volta. O almeno, questo è il ragionamento automatico che si viene a creare.

Quante volte mi chiedono: “Ma tu cosa fai nella vita?” pronti a giudicarmi e a porsi un gradino più in alto in quanto loro stanno “facendo carriera” e pensano che io stia raccogliendo le primule tutto il giorno. Io a queste persone rispondo: “Vivo”. Non mi serve realmente dire altro, perché quello che faccio non sono io. Non mi descrive.


Giostra bella colorata. San Francisco

La Giostra Sana della Vita

Una visione più improntata sul prosperare in quanto uomini, e non lavoratori, spesso manca. Si entra facilmente in un loop in cui si pensa più al prossimo passo svelto nella giostra, invece che al criceto al centro.

Fermarsi è sinonimo di debolezza. Inutilità.

Sento che nella società occidentale, chi si ferma è visto come qualcuno che non sa o non ha voglia di fare. Infatti, questo non-fare è sbagliato, secondo il consumismo. Chi non fa non produce, e quindi similmente non consuma poi molto.

Le Regole Della Giostra

Ma come si fa a pensare se non ci si ferma un attimo?!

In questa giostra in cui ci siamo ritrovati a correre, non ci è chiaro che la velocità stessa è decisa unicamente da noi. Possiamo correre quanto vogliamo, ovviamente, nessuno ce lo impedisce, ma neanche il contrario! E correre non ci porterà a nessun risultato cui potremmo assaporare. Questo perché appena lo si raggiungerà, puntualmente ci ritroveremo in un punto stazionario non meglio identificato. E sicuramente non certamente accettato. E quindi finiremo col fissare immediatamente un altro obiettivo ben più arduo.

Non fraintendermi. Non intendo dire che dobbiamo tutti cazzeggiare dal mattino alla sera. Il punto è di focalizzarsi su quel povero criceto al centro che sta correndo all’impazzata da non so quanto. Forse senza neanche sapere il perché, o il dove vorrebbe andare.

Ma mi chiedo io: chi cavolo ci ha messi in questa sadica giostra? Chi è questo pazzo.

Semplice: noi stessi. Ma non eravamo consapevoli. Non sapevamo che fare. Perché nessuno ci ha insegnato a non-fare! A pensare per un attimo a noi e capirci meglio.

Come si dice: il sano egoismo.

Nessuno ci ha mostrato il mondo fuori da questa giostra. Nessuno ci ha fatto notare che non è obbligatorio correre, e soprattutto che non è salutare.

NESSUNO CI HA INSEGNATO LE REGOLE DELLA GIOSTRA!

La realtà però, è che non esistono particolari regole. Esistono delle regole generali, ma le restanti ce le inventiamo noi. Sono personali, come la velocità della giostra, appunto.

Si può anche dire che non ci hanno comunicato che questo stare nella giostra può anche essere solo un gioco. Sia per noi che ci corriamo dentro, che per il nostro intrattenitore esterno: il datore di lavoro? La società? Dio?

Simpatica critta sui muri ai tempi del Covid19. Bologna

L'Inadeguatezza del Sistema Educativo

Non è importante sapere chi è l’intrattenitore esterno, ma avere consapevolezza della nostra “corsa” e di come proseguirla al meglio, con tutte le pause del caso!

Le poche regole generali della giostra riguardano:

Il valore della vita e l’importanza dello sviluppo personale: trovare se stessi

Il valore la gestione della natura

Il valore e la gestione dei soldi

Raramente qualcuno durante la nostra infanzia-adolescenza ci insegna queste cose. In quel periodo, le nostre guide sono date principalmente dalla famiglia e dalla scuola. Ma spesso, nessuno dei due ci prepara a come vivere là fuori.

La scuola cerca di sviluppare le nostre competenze con metodi non sempre aggiornati. Ma più che altro, reputa intelligente chi sa memorizzare meglio. Non sullo sviluppo personale di abilità, e neanche sulla capacità di collegare concetti diversi.

Ci insegnano solo nozioni, che posso trovare anche su internet. Non ci insegnano le regole per vivere in questo mondo.

Andando a raccogliere qualche primula. Olanda

Le emozioni? Nessuno ce le spiega.

Robaccia inutile di cui dovrebbe occuparsi la famiglia.

NON CREDO PROPRIO.

Chi e cosa siamo, perché siamo su sto mondo, quali sono le mie abilità innate e come svilupparle, come posso aiutare gli altri, cosa devo fare se mi ritrovo senza soldi o con una malattia mentale.

Lo dico perché anche io mi sono trovato, al termine degli studi superiori, con una conoscenza utile solo per uno specifico lavoro, ma non a quello che viene prima e dopo quel lavoro.

Spiegatemi questi maledetti meccanismi del mondo che avete costruito!

Fosse per me, la scuola sarebbe completamente diversa. Ponendo attenzione al caso Italia: viviamo nel paese con il più alto numero di analfabeti e non-laureati in Europa, e non credo che sia proprio una casualità. Studiamo quasi unicamente la teoria. Alla ricerca del primo posto di lavoro ci chiederanno l’esperienza, mica quello che possiamo trovare su internet.

Per vivere serve la pratica, vivere è un atto pratico.

Ti fermi mai alla giostra della vita?

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